L’omogenitorialità tra aspirazione e diritto – note a margine della Sentenza n. 230/2020 della Corte Costituzionale
Resumen
Una recente sentenza della Corte costituzionale offre lo spunto per riflettere
sull’evoluzione giurisprudenziale italiana in materia di omogenitorialità, nonché per mettere in luce gli
insoddisfacenti esiti cui la giurisprudenza perviene in assenza di una disciplina normativa organica in ma-
teria. Le soluzioni giurisprudenziali sin qui adottate fanno sì che il grado di tutela offerto dall’ordinamento
italiano nei confronti del minore nato attraverso il ricorso alle tecniche procreative medicalmente assistite
vari a seconda di fattori del tutto secondari rispetto all’obiettivo, primario, di tutela del suo superiore
interesse. Non si discosta da tale rilievo la sentenza n. 230 del 2020, criticabile per la cautela mostrata
dalla Corte costituzionale; per il vulnus alla tutela del superiore interesse del minore legato alla variabilità
della garanzia offerta a seconda del luogo di nascita e dalla tecnica procreativa impiegata; per la portata
differenziata del limite dell’ordine pubblico che di fatto corrobora; nonché per il perdurante impiego
dell’insoddisfacente istituto dell’adozione in casi particolari quale strumento teso ad instaurare un legame
tra genitore intenzionale e figlio minore.