Le voci dei «senza storia»

L’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano

  • Camillo Brezzi Università degli Studi di Siena
Palabras clave: diari, memoria, gente comune, digitalizzazione

Resumen

Nel 1984, Saverio Tutino, famoso giornalista, decide di fondare a Pieve Santo Stefano, un piccolo paese della Toscana, un archivio finalizzato alla raccolta, conservazione catalogazione delle scritture della «gente comune» per evitare la dispersione di un patrimonio documentario unico. Il progetto, ha un riscontro decisamente positivo: il patrimonio vede un continuo incremento tanto da contare attualmente più di 9.000 testimonianze, inviate in prima persona dagli autori o dai loro familiari e amici. Pagine e pagine di diari, memorie, carteggi costituiscono un vero monumento nazionale della memoria e toccano diverse fasi storiche e tematiche. Negli ultimi anni, l’Archivio ha avviato una serie di iniziative che ne caratterizzano sempre più la specificità e ha stabilito un proficuo rapporto con il mondo universitario, dando vita a programmi di ricerca e a significative iniziative, nell’intento di porre i diari nel quadro del rinnovato dibattito scientifico prodotto dalle diverse discipline. L’Archivio è anche promotore di attività editoriali volte a coinvolgere non solo gli studiosi ma a un pubblico più ampio. Oltre alla conservazione e alla schedatura informatizzata, l’Archivio ha realizzato la digitalizzazione dei manoscritti, ha aperto portali e siti e ha dato vita al Piccolo museo del diario.

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Publicado
2022-07-21
Cómo citar
Brezzi, C. (2022). Le voci dei «senza storia» : L’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto), (37), 95-110. https://doi.org/10.20318/revhisto.2022.7057
Sección
Artículos