Scritture popolari e Grande Guerra
Una rivoluzione copernicana
DOI:
https://doi.org/10.20318/revhisto.2022.7054Palabras clave:
Grande Guerra, oralità/scrittura, gente comune, soggettività, autobiografíaResumen
Le classi subalterne hanno scritto il loro «diario» della prima guerra mondiale? Fino agli anni Settanta gli storici, in Italia e non solo, pensavano di no. Avevano dimenticato lezioni come quella del filologo austriaco Leo Spitzer, il primo a raccogliere e a studiare le lettere dei prigionieri di guerra italiani. Negli anni Settanta ci fu un improvviso risveglio dell’attenzione sulle lettere, i diari e le memorie dei soldati semplici e della gente comune. Il saggio descrive i protagonisti, le tappe e le caratteristiche di questa rivoluzione di prospettiva sull’evento sconvolgente che ha aperto il secolo ventesimo.
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